Il polimero presentato all’ultimo congresso della American Chemical Society a San Diego, dal gruppo di ricerca del professor Marek W. Urban della Southern Mississippi University sanguina se si rompe o si taglia e si auto-ripara  attraverso l’esposizione alla luce imitando la capacità di reazione della pelle umana.
I campi di applicazione di un simile materiale sono molteplici: dall’industria dell’elettronica di consumo a quella automobilistica, aprendo la strada a futuribili impieghi nella robotica e cibernetica.