In Italia la campagna elettorale per il voto del 4 marzo sta per entrare nel vivo. L’unica cosa certa per noi elettori italiani ovunque residenti è che, ancora una volta, abbiamo in mano le sorti dell’Italia, il nostro futuro.
Le ideologie hanno mostrato i loro limiti, mentre lo spettacolo delle idee che nascono, crescono, si trasformano e viaggiano nelle menti è straordinario e pressoché infinito. Sono la continua rivoluzione culturale che si contrappone al conformismo.
Siamo a un crocevia, il mondo e l’Italia sono strettamente connessi. Ogni luogo, ogni cittadino al di là delle vecchie definizioni di centro o periferia è nodo di una immensa rete sociale. Molti di noi sono alla ricerca di risposte e paradossalmente si trovano di fronte a una domanda: in quale mondo vuoi vivere? In quello della sperequazione e della conflittualità perenne con uno Stato visto e percepito come nemico, oppure desideri riappropriarti dei diritti di una cittadinanza attiva in un paese rinnovato in cui emergano le idee sopra qualsiasi tipo di clientela e abuso?
Sta a ognuno di noi scegliere in quale mondo voler vivere. La consapevolezza è il punto di partenza per cambiare. Con il coraggio di cambiare e la forza delle idee, ognuno di noi ha la possibilità di stravolgere ancora di più il panorama politico dell’Italia. Senza aver paura dei gridi di allarme dei cosiddetti professionisti della politica che tentano di delegittimare chi è nuovo invocando un caro vecchio alleato, proprio il conformismo che porta con sé la paura del cambiamento.
C’è un luogo dove la consapevolezza ha valore, dove si può scegliere, c’è un luogo dove si può cambiare, c’è un luogo dove si può migliorare la condizione di tutti, questo luogo è la cabina elettorale.
Molto tempo fa mi sono sentito dire da uno dei miei maestri: il cambiamento passa sempre da un piccolo atto di coraggio, non avere paura di avere coraggio!

Rousseau