Nel cogliere la ricorrenza dei cento anni dalla pubblicazione del Manifesto del neoplasticismo e della fondazione dell’omonima rivista De Stijl, da parte di Piet Mondrian e Theo Van Doesburg, l’artista italiano Defrag ha ideato un modello di ritratto liquido basato sul concetto grafico colorato ed essenziale che descrive l’allocazione dello spazio sulla memoria di massa di iPhone, iPad e Macintosh.
Materica e astratta come quella di Mondrian, quella di Defrag è una pittura che in qualche modo è paragonabile a un’operazione di archiviazione. L’intento dell’artista è quello di cristallizzare su un’unica tela un’istante della vita digitale ovvero l’intera vita reale del soggetto, rappresentandola attraverso una distribuzione di frequenza delineata da istogrammi colorati che si susseguono sul piano orizzontale come i periodi della vita.
Dialogando con Defrag di questa forma di ritratto, ne è emersa l’estrema variabilità e pensando ai miliardi di combinazioni diverse che si potrebbero ottenere dal susseguirsi di impercettibili variazioni della dimensione degli istogrammi, gli eventi che plasmano istante per istante la vita delle persone, è nato Dynamic portraits. Si tratta di un bot ispirato alla potente idea del ritratto liquido, concetto caro a Zygmunt Bauman, che disegna immagini casuali ad alta velocità e dal settembre 2018, pubblica in modo totalmente autonomo un’immagine ogni dieci minuti nella versione su Mastodon e ogni mezz’ora su Twitter.
Combinando sette colori, Dynamic portraits è in grado di disegnare migliaia di miliardi di combinazioni uniche.
Cosa rappresenta concettualmente ciascun disegno? Sia che si tratti della rappresentazione del contenuto in un determinato istante di ogni terminale prodotto e venduto dalla Apple Inc. oppure dei possibili stati di uno solo di essi, ogni immagine costituisce il ritratto dinamico di una persona e, parafrasando Morpheus nel film The Matrix, è la rappresentazione grafica del suo io digitale.

Dynamic portraits