La pubblicità è una disciplina nata per vendere qualcosa, condizionando il modo di pensare e agire delle persone. Il pubblicitario britannico David Ogilvy, a proposito della stessa disciplina, ha infatti affermato che “se non vende, non è pubblicità”. 
Un messaggio pubblicitario è la trasposizione di un’idea, un concentrato di significato che va a occupare uno spazio nella mente di chi legge. Il mezzo che lo veicola è unicamente il suo supporto nel contesto spazio temporale dell’esistenza delle persone, un contesto reale, lontano da quell’universo artificiale che taluni immaginano dentro ai milioni di telefonini che abbiamo in tasca. Si tratta della vita quotidiana!
Nel libro Pubblicità Esterna dal manifesto alla blockchain con cui mi rivolgo a imprenditori, professionisti e addetti ai lavori, ho cercato di trasmettere la filosofia alla base del concetto di ribaltamento dell’esperienza descritta da Seth Godin, secondo cui, in pubblicità, sia necessario rivolgersi in modo schietto a chi legge, guarda, ascolta, evitando di affidarsi alla illusoria speranza che gli individui siano ormai dotati di un libero arbitrio impigrito e si lascino facilmente condizionare dalla cosiddetta cultura di massa.
La pubblicità è anche l’espressione di uno dei pilastri fondamentali della democrazia: la libertà di intraprendere. E la creatività, in quanto produttrice di diversità, può paradossalmente diventare una delle garanzie contro l’omologazione e il rischio del pensiero unico di una cultura dominante.
In ogni caso, il giudizio finale sul successo di una campagna pubblicitaria proviene dagli individui, che attraverso le loro scelte orientano i comportamenti delle organizzazioni, le quali reagiscono modificando il loro prodotto o servizio e generano un fenomeno comunicativo che si autoalimenta e contribuisce a costruire nuovi modelli e stili di vita.
Un continuum emotivo di variazioni più o meno percettibili, che viste a distanza di anni ci fanno capire quanto la pubblicità determini gli usi e comportamenti delle persone e l’evoluzione dell’intera società.
Proprio pensando alla società e alle persone, emergono nel testo definizioni come cliente ideale, persistenza, area d’influenza, contesto, flusso di influenzamento, che rispetto al mero elenco degli impianti pubblicitari e alla celebrazione della tecnologia digitale, nuova frontiera dell’out of home, mirano ad attrarre l’attenzione di chi legge sul fatto che il principio di efficacia della pubblicità esterna sia strettamente correlato al comportamento umano e alla cultura locale.
Infine, il libro, con i suoi oltre duecentocinquanta suggerimenti pratici e di pronto impiego, costituisce un manuale agile e semplice da utilizzare per chiunque desideri promuovere con successo la propria attività, inserendo nel proprio ecosistema di comunicazione il potente mezzo della pubblicità esterna.

Pubblicità Esterna dal manifesto alla blockchain