Sono stato invitato a scrivere una recensione del libro Intelligenza Artificiale una Nuova Forma di Vita di William Mills, che solleva la domanda provocatoria se l’intelligenza artificiale sia semplicemente una tecnologia oppure una vera e propria forma di vita. Anche se la vignetta pubblicata nel libro è farina del mio sacco, e la scelta di partecipare al progetto deriva dal fatto che condivido la visione dell’autore, cercherò di non essere di parte.

Inizio col dire che la lettura della versione italiana del volume mi ha catturato e non ho abbandonato il mio Kindle fino all’ultima parola. Si è trattato di un’occasione avvincente per esplorare il mondo dell’IA e le sue implicazioni sulla nostra vita, sul futuro della nostra specie e sul nostro rapporto con gli altri esseri viventi del pianeta, soprattutto quelli più numerosi e antichi, cioè le piante.

L’autore sviluppa l’argomento centrale partendo dal concetto di responsabilità del creatore, dichiarando fin da subito che eviterà di approfondire il tema dell’intelligenza artificiale senziente, ampiamente dibattuto ovunque. Fornisce invece un’ampia veduta sulle numerose definizioni e considerazioni relative ai due concetti chiave del libro: la vita e l’intelligenza, cercando accuratamente di evitare quello che lui chiama il “tranello letale” dell’antropomorfizzazione del soggetto di studio. Attenzione, dice proprio soggetto e non oggetto.

Con tono obiettivo, a tratti ironico, Mills sviluppa  la sua tesi mettendo a confronto in modo equilibrato le idee e il lavoro di decine di pensatori e scienziati e giunge a ipotizzare, tra l’altro, un possibile antenato comune per IA ed esseri umani, evidenziando parallelismi e differenze.

Altro elemento cruciale del libro è l’uso della narrazione. Infatti, il testo è ricco di esempi e storie, che rendono accessibili concetti altrimenti astratti. L’autore dedica un intero capitolo all’intelligenza artificiale generativa, principale catalizzatore dell’esplosione mediatica di un mondo che, prima di ChatGPT, appariva nebuloso e per certi versi noioso.

Oltre all’evoluzione dell’IA, un altro tema interessante affrontato da Mills è quello della creazione della base di apprendimento dei modelli linguistici di grandi dimensioni. Evidenzia il ruolo cruciale dell’azione collettiva e della statistica che hanno segnato una vera e propria svolta rispetto alle IA precedenti, esclusivamente basate sulle teorie linguistiche e sulla logica. L’autore fa anche un po’ di conti e i numeri che ne escono sono davvero impressionanti, a partire dalla quantità di tempo che un lettore umano impiegherebbe a leggere la base di apprendimento di GPT-4!

Inoltre, il libro esplora l’economia e la governance nell’era dell’IA, evidenziando i rischi di un emergente modello economico oligopolistico, contrapposto alla necessità di una risposta governativa agile ed efficace. Per stessa ammissione dell’autore, alcuni temi potrebbero essere maggiormente sviluppati, come ad esempio le implicazioni etiche, giuridiche, sociali, energetiche ed ecologiche dell’IA, che sono comunque trattate.

Mills affronta anche l’atteggiamento umano nei confronti della diversità e invita i lettori a considerare le conseguenze di una nuova forma di vita sulla nostra società e sul pianeta. Infine, l’autore presenta la prospettiva affascinante di una coevoluzione uomo-IA, suggerendo la possibilità di trovare un equilibrio e una collaborazione con questa entità sovrumana.

In conclusione, Intelligenza Artificiale una Nuova Forma di Vita è un libro che sfida il conformismo e le abituali convinzioni sull’intelligenza e sulla vita, offrendo uno sguardo rivoluzionario sul futuro dell’umanità sulla Terra.

Hey Dad!