Nella comunicazione tra esseri umani, l’attenzione è diventata la risorsa più preziosa. Il fenomeno è ben conosciuto dagli insegnanti la cui sfida è sempre stata quella di rendere attraenti i contenuti agli occhi degli studenti. Tuttavia, sembra che oggi ci sia insofferenza per qualsiasi contenuto esteso, ovvero, come disse Sinatra nel 1965, commentando la registrazione del brano It was a very good year di quattro minuti e dodici secondi, più lungo del primo atto dell’Amleto!
Infatti, telegrammi, sms, tweet, mini video, messaggi whatsapp hanno preso piede nella vita quotidiana di ognuno di noi e ci hanno educati alla sintesi. Altrettanto basato sulla sintesi è il loro antesignano: l’haiku, componimento poetico in tre versi, diffuso in Giappone da ben quattrocento anni.
Il fine della poesia è quello di squarciare il velo che avvolge i fatti di ogni giorno, affinché assumano un significato per chi li vive in un susseguirsi di attimi. Proprio a questi attimi, a questi frammenti di vita,  sono ispirati i brevi componimenti contenuti nel mio libro Solo Haiku. Ognuna delle cento poesie che vi sono raccolte è corredata da un disegno Cyberpainting che rappresenta una possibile visione dell’immagine evocata dalla lirica.
Gli haiku del volume parlano dei temi dell’esistenza, come lo scorrere del tempo, l’amore, l’odio, la religione, l’amicizia, la guerra, la nascita, la morte. Soggetti semplici e tematiche profonde, concentrati in poche parole, piccole indicazioni che, come le pennellate di un quadro impressionista, raccontano momenti, stati d’animo, persone e sentimenti.

Solo Haiku