Una doppia negazione dello psicologo Paul Watzlawick dice: non si può non comunicare.
La settimana che sta per concludersi ci ha mostrato tre esempi di comunicazione che hanno fatto discutere. Il primo verbale, il secondo non verbale, il terzo sia verbale che non verbale.
Il noto fotografo Oliviero Toscani ha espresso una opinione in diretta su Radio1 Rai: “ma a chi interessa che caschi un ponte…” e Luciano Benetton lo ha licenziato.
Il presidente degli Stati Uniti non stringe la mano a Nancy Pelosi, la speaker della Camera e lei straccia il discorso sullo Stato dell’Unione appena tenuto a camere unite dallo stesso Donald Trump.
Morgan, durante l’esibizione al festival di Sanremo, canta il suo disappunto cambiando le parole del brano in gara dal titolo Sincero e il suo partner Bugo abbandona il palco.
Ognuno ha comunicato a modo suo.
Benetton, Nancy Pelosi e Bugo hanno prodotto un’azione indotta da una sorta di call to action implicita, contrariamente a ciò che accade di norma nella comunicazione pubblicitaria dove l’invito all’azione è esplicito.
Infine, su tutto, il corona virus che, a sentire gli esperti, sembrerebbe più contagioso che letale. Tuttavia, l’atteggiamento del governo cinese prima e la diffusione mediatica poi, hanno letteralmente fatto impazzire il mercato delle mascherine.
Un vecchio motto riconducibile a Seneca recita: Semel in anno licet insanire e nel periodo di carnevale, non c’è nulla di più vero!

Una settimana da Oscar della comunicazione